lunedì 31 dicembre 2012
martedì 25 dicembre 2012
La civiltà del Natale: tutti intorno al presepe...
IL PRESEPE
Francesco d’Assisi,
la notte del 24 dicembre 1223, realizzò a Greccio una sacra rappresentazione
della Natività. Aveva posto “in scena” il Vangelo di Luca con Maria e Giuseppe, un bimbo appena nato deposto nella mangiatoia,
angeli e di pastori ; ma anche quello di
Matteo, che aveva aggiunto i re Magi partiti dal più remoto Oriente.
Francesco s’era preparato per tempo: “ Circa due settimane prima della festa della Natività il Santo chiamò a sé un uomo di nome Giovanni e gli disse: ‘Prepara quanto ti dico perché vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra un bue e un asinello”. La rappresentazione di Francesco di Assisi catturò l’attenzione del mondo. E da allora, in ogni parte del mondo, sono in tanti, che fin dall’ 8/9 dicembre, iniziano i preparativi in un contesto di scena che solo la notte del 24 dicembre si completa con la ‘deposizione’ del Bambinello secondo l’insegnamento di Francesco.
Francesco s’era preparato per tempo: “ Circa due settimane prima della festa della Natività il Santo chiamò a sé un uomo di nome Giovanni e gli disse: ‘Prepara quanto ti dico perché vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra un bue e un asinello”. La rappresentazione di Francesco di Assisi catturò l’attenzione del mondo. E da allora, in ogni parte del mondo, sono in tanti, che fin dall’ 8/9 dicembre, iniziano i preparativi in un contesto di scena che solo la notte del 24 dicembre si completa con la ‘deposizione’ del Bambinello secondo l’insegnamento di Francesco.
Al
racconto della notte della Natività s’è interessata l’arte. Nel 1283 fu
realizzato da Arnolfo di Cambio - su richiesta di papa Onorio IV- il primo presepio con personaggi scolpiti nel
marmo, anche se staccati tra loro e disposti a semicerchio attorno al Bambino.
Alla Natività si sono interessati i grandi e i papi, come papa Wojtyla, che non
rifiutava di porre accanto al presepe anche l’albero. Un piccolo presepe ed un
alberello venivano preparati, ogni anno, dalla suore polacche nella stanza
da pranzo del suo appartamento in Vaticano.
Per papa Wojtyla
non
‘ c’era Natale senza presepe e albero’. Due simboli che per lui erano solo apparentemente antagonisti, poiché per qualche secolo l’uno ha trovato accoglienza prevalente nei paesi
cattolici, l’altro in quelli protestanti.
In sostanza, resta
la celebrazione d’un evento che ha ‘ sconvolto’ il mondo un rito che ricorda che in quella notte è nato un altro uomo. Ci si augura che quell’evento non venga stravolto o svilito con l’allestimento di quei presepi post-moderni, trasformati spesso in tante allegorie, astruse, contraddittorie, senza anima.
Romagna Gazzette, Roberto Vannoni, 25 dic 2012
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